La
Principessa aveva così poco spirito, e al tempo stesso
sentiva tanta voglia di averne, che s'immaginò che la fine
dell'anno non sarebbe arrivata mai, e così accettò la
proposizione che le veniva fatta. Appena ebbe promesso a
Enrichetto dal ciuffo che dentro un anno e in quello stesso
giorno l'avrebbe sposato, si sentì subito molto diversa da
quella di prima; e provò una facilità incredibile a dire
tutte le cose che voleva dire, e a dirle in un modo
grazioso, spontaneo e naturale. Cominciò da questo momento a
metter su una conversazione elegante e ben condotta con
Enrichetto dal ciuffo, nella quale essa brillò con tanta
vivacità, che a questi nacque il dubbio di averle dato più
spirito di quello che se ne fosse serbato per sé.
Ritornata che fu al palazzo, la Corte non sapeva che pensare
di un cambiamento così improvviso e straordinario; dappoiché,
per quante sguaiataggini le avevano udito dire in passato,
ora la sentivano dire altrettante cose spiritosissime e
piene di buon senso. Tutta la Corte n'ebbe un'allegrezza
tale da non figurarselo. Non ci fu la sorella minore, che
non ne restasse contenta, perché non avendo più sulla
maggiore il disopra dello spirito, faceva ora accanto a lei
la figura meschinissima d'una bertuccia. Il Re si lasciava
guidare da lei, e qualche volta andava fino a tener
consiglio nel suo quartiere.
.La diceria di questo cambiamento essendosi sparsa
all'intorno, tutti i giovani principi degli Stati vicini
fecero a gara per arrivare a farsi amare, e quasi tutti la
chiesero in sposa ma essa non trovava chi avesse abbastanza
spirito, e faceva lo stesso viso a tutte le offerte di
matrimonio, senza impegnarsi con alcuno.