Strada facendo,
incontrò sette fratelli che gemevano e piangevano, portando a seppellire
un loro caro, morto da poco.
- Salve, amici miei! gridò lo sciocco ai sette fratelli. Possiate
portarne cento ogni giorno di quei carichi! .
All'udire quelle parole, i sette fratelli si asciugarono le lacrime,
saltarono addosso allo sciocco, e giù botte da orbi! Babino, pesto e
malconcio, se ne tornò a casa piangendo. Raccontò ogni cosa a sua madre,
ed
ella scosse la testa desolata.
Quando mai riuscirò a farti capire che bisogna parlare a proposito? Sei
uno sciocco, Babino. Tu avresti dovuto accostarti ai sette fratelli e
dir loro: - Requiem aeternam nel paradiso di Dio....
Ho capito fece Babino.
E si mise di nuovo in cammino.
S'imbatté questa volta in un corteo nuziale.
Tutti erano vestiti a festa e gli sposini erano seguiti da un gruppo di
robusti giovanotti che
cantavano in coro.
Babino si accostò agli sposi e disse tutto contento:
-Requiem aeternam nel paradiso di Dio!
Gli sposini si guardarono spaventati. Ma i giovanotti del corteo gli
saltarono addosso e lo picchiarono di santa ragione. Anche lo sposo,
riavutosi dalla sorpresa, non restò indietro, e gliene diede la sua
parte...
Babino, anche questa volta, tornò a casa in lacrime.
Sei stato uno sciocco! gridò la madre spazientita. Agli sposi dovevi
dire: -Il Signore vi conceda nozze felici e numerosi figli!.
Ho capito: fece Babino sono stato uno sciocco, ma non sbaglierò più.
E si mise di nuovo in cammino.
Giunse finalmente presso la grotta di un eremita.
Salve, amico disse Babino. Il Signore ti conceda nozze felici e figli
numerosi.
L'eremita si rannuvolò Per quanto egli fosse abituato ad avere pazienza,
questa volta gli saltò la mosca al naso. E prendendo le parole di Babino
come una beffa, afferrò il bastone che gli serviva per scacciare i
diavoli e lo ruppe sul groppone di Babino.
Sciocco che non sei altro! lo rimprovero la madre. All'eremita tu dovevi
dire: Benedicimi, padre!
Ho capito fece Babino.
E si mise di nuovo in cammino.
Questa volta incontrò un orso che stava divorando una mucca. Babino gli
si avvicinò incuriosito e disse all'orso: - Benedicimi, padre!
L'orso, disturbato nel bel mezzo del suo pasto principale, afferrò
Babino tra le sue zampe, lo gettò a terra, lo pestò ben bene e alla fine
lo fece rotolare in un fosso.
E' stato un orso anche tropo gentile! commentò la madre appena seppe la
cosa.
Sciocco di un Babino! All'orso tu dovevi dire: Fatti da parte, brutta
bestiaccia! .
Ho capito fece Babino. Sono stato uno sciocco, ma un'altra volta non
succederà: più.
E si mise di nuovo in cammino.
Mentre stava attraversando la pianura, Babino incontrò un capitano coi
suoi soldati.
Lo sciocco gli andò incontro e gli disse:
- Fatti da parte, brutta bestiaccia!
Allora il capitano fece un cenno ai suoi uomini: questi afferrarono
Babino e gliene diedero tante e poi tante da lasciarlo a terra più morto
che vivo.
Quando Babino si rialzò, aveva le ossa tutte rotte.
Se ne tornò a casa piangendo e, da quel giorno, non ebbe più voglia di
mettersi in cammino per vedere com'era fatto il mondo, né per mostrare a
tutti la sua cortesia. |