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I Due Cavalli

 

Due cavalli tiravano ognuno il proprio carro. Il primo cavallo non si fermava mai; ma l'altro sostava di continuo. Allora tutto il carico viene messo sul primo carro. Il cavallo che era dietro e che ormai tirava un carro vuoto, disse sentenzioso al compagno:
- Vedi? Tu fatichi e sudi! Ma più ti sforzerai, più ti faranno faticare. Quando arrivarono a destinazione, il padrone si disse: -  Perché devo mantenere due cavalli! Mentre uno solo basta a trasportare i miei carichi? Meglio sarà nutrir bene l'uno, e ammazzare l'altro; ci guadagnerò almeno la pelle del cavallo ucciso!
 E così fece.

 

Il Corvo e i suoi Piccoli

 

 

Un corvo aveva fatto il nido, in un'isola. Quando gli nacquero i piccini, pensò che sarebbe stato meglio trasportarli sulla terraferma. Prese tra gli artigli il figlio più piccolo e si staccò dall'isola volando sopra lo stretto. Quando giunse in mezzo al mare, si sentì molto stanco: le sue ali battevano l'aria sempre più lente.
- Oggi io sono grande e forte e porto mio figlio sul mare perché mio figlio è debole - pensava il corvo - quando esso sarà cresciuto e sarà diventato forte, mentre io sarò debole e vecchio, chissà se mi ricompenserà delle fatiche che io sostengo oggi e se mi trasporterà come io faccio, da un luogo all'altro.
Il corvo decise allora di accertarsi subito e chiese al suo piccolo:
- Quando tu sarai forte e io sarò vecchio e debole, mi aiuterai come faccio io ora con te? Mi trasporterai da un luogo all'altro? Dimmi la verità.
Il piccolo corvo vide in basso il mare e, temendo che il padre lo lasciasse cadere, si affrettò a rispondere:- Si, sì, ti aiuterò, ti trasporterò.

 

Il Re e gli Elefanti

Un re indiano ordinò che si radunassero tutti i ciechi; e quando i ciechi furono arrivati alla reggia, fece mostrare a loro i suoi elefanti. Uno tastò le zampe, un altro la punta della coda, un terzo la radice della coda, un quarto il ventre, un quinto il groppo ne, un sesto le orecchie, un settimo le zanne, un ottavo la proboscide. Poi il re chiamò a sé quei ciechi, e domandò:
- Come sono fatti i miei elefanti?
Uno dei ciechi disse:
- I tuoi elefanti somigliano a colonne!
Era il cieco che aveva tastato le zampe. Un altro cieco disse:
- Somigliano a scopette!
Era quello che aveva tastato la punta della coda. Un terzo disse:
- Somigliano a rami!
Era quello che aveva tastato la radice della coda. Quello che aveva tastato il ventre, disse:
- Gli elefanti somigliano a un mucchio di terra!
Quello che aveva tastato i fianchi, disse:
- Somigliano a un muraglione!
Quello che aveva tastato il groppone disse:
- Somigliano a una montagna!
Quello che aveva tastato le orecchie, disse:
- Somigliano a fazzoletti!
Quello che aveva tastato la testa, disse:
- Somigliano a un gran mortaio!
Quello che aveva tastato le zanne, disse: - Somigliano a corna!
Quello che aveva tastato la proboscide, disse:
- Somigliano a una grossa fune!
E tutti quei ciechi si misero a discutere e a litigare.

 

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