Zagara

 

Torna a Linguaggio dei Fiori    Home Fiori

 

Per zagara si intende in particolare il fiore dell' arancio.

La zagara è il fiore degli agrumi. L'etimologia della parola deriva dai termini arabi zahara ("splendere, sfavillare di bianco") e zahr ("fiore"). Da sempre è considerato alberello bene augurante. Il suo Paese d’origine è la Cina; sembra che, fin dal dodicesimo secolo, un carico di frutti partisse all’inizio di ogni anno da Pechino diretto ad uno dei templi di Foochow per celebrare sacrifici agli dei. L’offerta di arance il primo giorno dell’anno significava augurio di felicità, prosperità e abbondanza. Da secoli si trova perfettamente a suo agio anche nel bacino del Mediterraneo. Mentre i frutti sono da sempre considerati augurio di felicità e abbondanza, i fiori d’arancio, sinonimo di candore e purezza, sono i fiori delle spose. Questo connubio botanico-affettivo ha radici mediorientali: furono i Crociati a introdurre in Europa l’uso di ornare gli abiti delle spose con le zagare, adottando un uso saraceno. A volte un fiore mette tutti d’accordo.
L’arancio è una pianta molto generosa: produce abbondanza di frutti, mantiene un bel fogliame verde brillante per tutto l’anno, in primavera si copre di fiori candidi e profumati (noti come zagare), non prevede cure particolari e sopporta il freddo mediamente bene, nonostante sia pianta dai gusti mediterranei. Per questo, non solo è uno degli alberi da frutto più coltivati al mondo, ma è ugualmente facile vederlo in giardini e terrazzi come pianta decorativa; del resto esistono molte varietà d’arancio specificamente pensate con scopi prettamente ornamentali, che hanno dimensioni più contenute e si adattano senza alcun problema alla coltivazione in vaso. Anche se l’arancio si sviluppa facilmente dai semi, essendo un alberello il suo sviluppo è una faccenda lunga. Quindi è consigliabile acquistare la pianta già sviluppata, che andrà collocata nel terreno in primavera inoltrata, facendo attenzione a fornirle il giusto riparo dal vento e dagli sbalzi termici. Non richiede annaffiature abbondanti, preferisce terreni drenati e grassi e ha un periodo brevissimo di riposo vegetativo: è facile quindi godere della presenza concomitante di fiori e frutti, che regala allo sguardo un allegro mix di colore.
Il fiore di zagara viene utilizzato per la preparazione dei profumi o dell'"acqua di Colonia di zagara" e nella preparazione di alcuni prodotti dolciari (ad es. il miele di zagara di agrumi). L' essenza di zagara o neroli è ottenuta dai fiori dell'arancio amaro.Viene spesso utilizzata per tradizione per la composizione del bouquet di nozze: è pertanto molto frequente l'utilizzo delll'espressione fiori d'arancio in riferimento al matrimonio.
La leggenda vuole che nei tempi che furono il re di Spagna ricevette in dono da una principessa, una bellissima pianta di arancio che piacque così tanto al re da non volersene più separare e da negarne perfino un ramoscello ad un ambasciatore che ne aveva chiesto insistentemente. Desiderando a tutti i costi quel ramoscello, l'ambasciatore ricorse al giardiniere del re,che di nascosto appagò al suo desiderio, L'ambasciatore riconoscente gli regalò ben
50 monete d'oro che il giardiniere regalò alla figlia come dote consentendole di sposarsi. Infatti nessuno prima la voleva come moglie a causa della sua povertà. Il giorno delle nozze la fanciulla adornò i suoi capelli con un ramoscello di fiori d'arancio poiché proprio a quello doveva la sua felicità.
Nei paesi di religione cattolica, l’arancio assume un duplice valore: i frutti e i fiori da un lato sono considerati simbolo di purezza e generosità, dall’altro se associati alla Madonna diventano l’emblema del peccato originale. Le streghe di tutta l’Europa indicavano l’arancio come il cuore delle loro vittime. Risale ai tempi delle crociate l’usanza di impiegare i fiori d’arancio per addobbare gli abiti delle spose. I cavalieri orientali li regalavano il giorno delle nozze alla propria sposa; le tradizioni saracene attribuiscono ai fiori d’arancio valore di fecondità.