La Strelitzia è
stata introdotta in Europa da Banks alla fine del
1700,
curatore dell'Orto botanico di Kew Gardens (Royal Botanic Gardens di Kew)
di Londra, e fu dedicata alla vedova di Re Giorgio
III
d’Inghilterra, la regina Carlotta Sofia di Meclemburg-Strelitz da cui
deriva sia il nome del genere che della specie.
In Italia fu introdotta per la prima volta nei giardini di villa Hambury
nel 1912,
creati da Thomas Hanbury (un londinese innamorato della costa ligure) e
che si estendono, sul promontorio della Mortola, vicino alla frazione di
Latte di Ventimiglia. Per molti anni rimase una pianta confinata a pochi
amatori e agli Orti botanici. Poi si andò via via diffondendo dapprima
in Sicilia, dove si iniziò a coltivarla in piena terra e successivamente
le aziende floricole la "scoprirono" ed iniziarono la sua coltivazione a
livello industriale (specialmente in Liguria) assumendo una posizione di
primissimo piano nell'industria dei fiori recisi diventando preziosa
quanto le Orchidee.
La Strelitzia reginae è anche conosciuta come "Uccello del paradiso" e
nella sua zona d'origine, il Sud Africa, è così pregiata che presso
alcune tribù viene usata solo per adornare la capanna del capo o dello
stregone.
Il genere Strelitzia appartenente alla famiglia delle Musaceae comprende
piante originarie dell'Africa meridionale molto apprezzate per la loro
incredibile bellezza.
La Strelitzia è una pianta erbacea, perenne, ha un portamento
cespuglioso, acaule, con grosse radici carnose e fascicolate che se
coltivata all'aperto, si sviluppano nel terreno per un metro di
profondità.
Descriviamo nel dettaglio la Strelitzia Reginae in quanto è la specie
più diffusa e conosciuta.
Le foglie sono ovali, ellittiche, provviste di nervatura mediana molto
marcata, molto grandi, larghe anche
20
cm e lunghe fino a
50
cm, coriacee, coperte da pruina nella pagina inferiore, con i margini
ondulati e le nervature marcate e sono portate da dei piccioli lunghi
100-150
cm. Le infiorescenze, portate da lunghi steli, più lunghi di quelli
fogliari di forma cilindrica ed eretti, sono formate da una spata
coriacea verde leggermente variegata di rosso, che in età giovanile è
situata in posizione eretta e da adulta si dispone a
90°.
All'interno della spata si trovano dai
5
agli
8
fiori, ognuno formato da tre tepali (nelle piante in cui non esiste la
distinzione tra calice e corolla gli elementi che costituiscono il fiore
sono detti tepali) che nella Strelitzia reginae sono di colore arancione
e formano il calice: due situati da un lato e l'altro dalla parte
opposta.
La corolla è formata da tre tepali azzurri di cui quello superiore corto
a forma di cappuccio ed i due inferiori uniti insieme a formare una
sorta di alabarda. Possiede cinque stami, completamente nascosti, ed un
unico stilo filiforme lungo circa
10
cm con ovario infero. Le Strelitzie in natura sono impollinata da
uccelli di piccole dimensioni che non ci sono nei nostri climi pertanto
tutte le nostre piante sono impollinate artificialmente. Il frutto è una
capsula triloculare in cui si formano i semi tondeggianti, neri, con
arillo (parte esterna del seme) colorato di arancione e piumoso. Le
Strelitzie sono piante molto longeve. Si hanno segnalazioni di
Strelitzie di età superiore ai
100
anni.
La Strelitzia fiorisce dall'autunno fino alla primavera inoltrata e non
prima di aver raggiunto i cinque anni d'età. Il genere Strelitzia
comprende diverse specie tra le quali ricordiamo:
la Strelitzia Reginae o Uccello del paradiso: originaria dell’Africa
meridionale, questa specie acaule, presenta un folto cespo di foglie
lucide, coriacee, ovali, con un’evidente venatura centrale, lunghe
30-40
cm., di colore verde brillante con sfumature bluastre, portate da
robusti piccioli lunghi anche
75
cm. Da ottobre a maggio, steli fiorali, lunghi anche più di un metro,
portano alla sommità una brattea spatiforme, acuminata, lunga
20
cm., di colore verde sfumato di porpora, che aprendosi lascia sbocciare
in sequenza
5-6 fiori
formati da sepali giallo-arancio e tre petali viola-azzurri (uno, il più
corto, a forma di cappuccio; gli altri due sagittati e saldati). Può
crescere fino a
90-120
cm.
la Strelitzia Alba o Strelitzia Augusta, originaria del sud Africa,
presenta le foglie più allungate e strette rispetto alla Strelitzia
Reginae e possono raggiungere parecchi metri di altezza. I fiori sono
bianchi racchiusi da una spata di un bel verde cupo tendente al
porpora;è una pianta maestosa che può raggiungere anche i dieci metri di
altezza;
Strelitzia Parvifolia: di questa specie acaule si trova in coltivazione
una varietà: “Juncea”. Questa presenta foglie, dalla lamina non molto
grande, portate da piccioli lunghi
1,2-1,5
m., riunite in folti ciuffi che ricordano cespugli di giunco palustre.
Una brattea verde, portata alla sommità degli scapi fiorali, si schiude
in aprile-maggio rendendo visibili il blu e il giallo dei fiori;
la Strelitzia Nicolai originaria del Sud Africa, a crescita moderata,
alta fino a
8
m grazie al falso tronco formato dalla base delle foglie, simili a
quelle del banano, lunghe fino a tre metri con la lamina di circa 1,5
m, fiori
riuniti in infiorescenze simili al becco di un airone di colore dal
purpureo al bluastro scuro. Il frutto è una capsula triloculare
all'interno della quale si formano i semi di colore nero con la parte
esterna piumosa e colorata.
La pura bellezza cromatica, unita a oggettive considerazioni di
carattere estetico, non spiega solo perché si chiama “regina” la varietà
di questo fiore più nota, ma anche il significato normalmente attribuito
alla strelitzia che indica, appunto, maestà e nobiltà.
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