Sakura

 

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Prunus avium

Sakura è in giapponese il nome del ciliegio (nella varietà locale coi petali rosa) e anche un nome proprio di persona femminile.
Il ciliegio (Prunus avium) chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvaggio è un albero originario dell'Europa (dalle Isole Britanniche fino alla Russia) e del Medio Oriente, si tratta di una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, genere Prunus. Assieme al Prunus cerasus, esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all'origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal graffione bianco piemontese, al Durone nero di Vignola.
Regalare un ramo di ciliegio fiorito indicava un ammirevole comportamento educato, secondo il significato ottocentesco anglosassone dell’epoca vittoriana mentre, in Cina, si riferisce ancora alla bellezza e alla sessualità femminile. Nella simbologia giapponese incarna un messaggio augurale di buon auspicio, felicità, affetto, amore, ma anche di caducità per la brevità del ciclo di vita di questi fiori delicati e fragili dalla bellezza radiosa destinata a sfiorire al massimo nell’arco di due settimane all’anno.
La complessa moltitudine dei significati nipponici è collegata alla precarietà dei fiori di ciliegio quale metafora della durata effimera per natura e della mortalità umana. Proprio in questa accezione si riflette l’esistenza del samurai nell'iconografia classica: rappresentato nella grandiosità della sua figura con indosso l’armatura – di estrema bellezza come un fiore di ciliegio – di colpo può tuttavia essere stroncato dal nemico magari soltanto con un colpo di spada. La vita da guerriero conclusa così precocemente, ma con onore, rimanda ai petali che cadono a terra durante un temporale improvviso come gocce di sangue che, secondo una leggenda nipponica, avrebbero colorato in rosa tenue la fioritura di ciliegio degli alberi ai piedi dei quali venivano seppelliti, per tradizione, i corpi dei samurai. Esclusivamente a queste guardie imperiali era riservato il tatuaggio dei fiori dei ciliegi, rimasto in seguito a simbolo di tutte le arti marziali.
Di influenza buddhista è stato invece il sovrapporsi dell’antico concetto di ‘mono no aware’, cioè dell’essere consapevole e un po’ rammaricato del trascorrere transitorio della vita.
Per tutti questi simbolismi, in Giappone l’immagine dei fiori di ciliegio è la più ricorrente, dalle attività umane culturali – arte, manga, cinematografia, musica – fino ai beni di consumo (kimono, arredamento, suppellettili, cancelleria). I fiori vengono anche essiccati per essere preparati in tisana calda in occasioni speciali.
La rappresentazione del fiore di ciliegio è stata utilizzata anche per alimentare il sentimento patriottico tra i giapponesi durante la Seconda guerra mondiale: i piloti nipponici li portavano con loro durante le missioni e i kamikaze ne volevano dipinto uno su una fiancata del loro aereo prima dell’ultimo volo suicida. Simbolo dell'intensità e della transitorietà della vita come i petali dalla durata fugace, i giovani aviatori sacrificavano la loro vita immolandosi in guerra in onore dell'imperatore. Così i soldati cadevano sul campo di battaglia in ordine sparso come petali di fiore di ciliegio trascinati dal vento e – secondo una credenza popolare avvalorata dal governo – le loro anime proprio in questi si reincarnavano.
In Italia, una leggenda popolare narra invece che, nel
1166, un ciliegio secco fiorì miracolosamente ad Acquapendente, nella Tuscia (alto Lazio). Gli acquesani lo interpretarono come un evento di un buon auspicio, così insorsero e cacciarono Federico Barbarossa dai loro territori brandendo i pungoli, i bastoni con la punta in ferro usati dai contadini per spingere i buoi. Da allora, al ‘Miracolo della Madonna del Fiore’ è dedicata la tradizionale ‘Festa dei Pugnaloni’ (ex ‘Festa di Mezzomaggio’) – unica nel suo genere – ogni anno (eccetto che dal 1929 al 1958), nella terza domenica di maggio. Durante le rievocazioni in costume storico, i pugnaloni – grandi pannelli con decori a mosaico di foglie e petali, così denominati dai pungoli – vengono esposti nel centro storico e portati in processione, ornati da ghirlande di fiori anche di ciliegio, dietro la statua della Madonna.
Sulle colline modenesi, nella cittadina di Vignola, dal
1970, la ‘Festa dei Ciliegi in Fiore’ continua per tre settimane a cavallo tra marzo e aprile come buon auspicio per la famosa produzione della ciliegia mora. Il centro storico si anima con diverse iniziative di interesse culturale, artistico e commerciale: concerti bandistici, rappresentazioni folcloristiche, sfilate di carri allegorici ispirati alla fioritura bianca e profumata nella valle del Panaro,
Il significato più recente è quello dato dai vittoriani al fiore di ciliegio è infatti l'emblema della buona educazione e delle buone maniere tutte da ammirare ed imitare.
In Cina il fiore di ciliegio simboleggia la bellezza femminile, il principio femminile, l’amore nel linguaggio dei fiori. Poiché fioriscono in massa i fiori di ciliegio simboleggiano anche le nubi.
Per i giapponesi questo fiore è inoltre un presagio di fortuna ed è un emblema di amore, affetto e rappresenta la primavera.

 

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