Ranuncolo

 

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Ranunculus

Ranunculus è un genere di piante erbacee spermatofite dicotiledoni della famiglia delle Ranunculaceae, che comprende 400-600 specie (secondo le varie classificazioni) originarie delle zone temperate e fredde del globo.
I “Ranuncoli” sono dei fiori semplici ma eleganti provenienti dall'Asia. La conoscenza di queste piante è molto antica. I turchi chiamavano queste piante “Fiori doppi di Tripoli”; mentre lo scrittore e filosofo romano Apuleio (
125 – 170) le nominava come “Erba scellerata” a causa della loro tossicità; i greci, più anticamente, avevano invece trovato il nome di “Batrachion” (vedi paragrafo seguente). Così con queste informazioni il botanico italiano Paolo Bartolomeo Clarici (1664 – 1725) introduce la descrizione del “Ranuncolo” in un suo scritto.
Il nome generico (Ranunculus), passando per il latino, deriva dal greco Batrachion, e significa rana (è Plinio scrittore e naturalista latino, che c'informa di questa etimologia) in quanto molte specie di questo genere prediligono le zone umide, ombrose e paludose, habitat naturale degli anfibi.
La denominazione scientifica attualmente accettata è stata proposto da Carl von Linné (
1707–1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Sono piante erbacee soprattutto terrestri con preferenza dei terreni palustri lievemente acidi, ma esistono anche specie acquatiche (anfibie). Il ciclo biologico è perenne (ma anche annuale). Possono raggiungere un metro di altezza. I tipi biologici prevalenti sono emicriptofite scaposae (H scap) per le perenni e terofite scapose (T scap) per le annuali, mentre quelle acquatiche sono in prevalenza idrofite radicanti (I rad). Tutta le piante sono prive di cellule oleifere.
Normalmente le radici sono secondarie da rizoma di tipo fascicolato. In alcune specie (Ranunculus bulbosus) le parti corticali (= corteccia primaria) della radice possono trasformarsi in parenchimi di riserva (contenenti granuli amilacei). In altre (Ranunculus ficaria) sono presenti dei tuberi radicali.
Il fusto ha un portamento eretto o strisciante. Può essere più o meno foglioso e ramoso. Nelle specie acquatiche è sommerso e di tipo flaccido senza tessuti di sostegno.
Le foglie si dividono in basali o cauline. La lamina può essere intera o anche profondamente incisa in
3 o più lobi (di tipo palmatosetta) a sua volta ulteriormente suddivisi. I segmenti terminali possono essere lobati, lanceolati fino a strette lacinie. Quelle cauline sono disposte lungo il fusto in modo alterno, sono più ridotte e generalmente a forma di lacinie specialmente vicino all'infiorescenza. Nelle specie acquatiche le foglie sommerse sono divise in lacinie capillari, mentre le foglie emerse sono sviluppate normalmente. L'infiorescenza si compone di fiori peduncolati (raramente sessili) solitari di tipo monocasio. Il numero dei fiori varia da uno a 50. I vari peduncoli fiorali sono posizionati all'ascella delle foglie superiori.
I fiori sono ermafroditi, emiciclici e attinomorfi. I fiori sono di tipo molto arcaico anche se il perianzio(o più esattamente il perigonio) di questo fiore è derivato dal perianzio di tipo diploclamidato (tipico dei fiori più evoluti), formato cioè da due verticilli ben distinti e specifici: sepali e petali. Il diametro dei fiori varia (nelle specie europee) da
5 a 35 mm.
I frutti sono degli aggregati di acheni e formano una struttura a spiga ovata o emisferica posta all'apice del peduncolo fiorale. Ogni singolo achenio, il quale contiene un solo seme, ha una forma ovata o subsferica, appiattita, compressa ai lati e con un rostro o breve becco apicale più o meno ricurvo. La superficie può essere liscia o rugosa oppure striata da solchi, glabra o pubescente fino a spinosa. In quest'ultimo caso viene favorita la dispersione zoocoria dei semi. La massima dimensione degli acheni è
4,5 mm.
Le specie di questo genere hanno una distribuzione mondiale e comunque zone a clima temperato; quindi, oltre al Mediterraneo e l'Europa, l'Asia centrale a nord delle grandi catene montuose, nella regione del Capo del Sud Africa, California, Florida e Cile centrale. L'habitat è il più vario: parti, zone paludose, ambienti rocciosi, aree incolte e altro ancora. Il genere Ranunculus è un gruppo molto numeroso di piante comprendente oltre
400-600 specie originarie delle zone temperate e fredde del globo, delle quali quasi un centinaio appartengono alla flora spontanea italiana. La famiglia delle Ranunculaceae invece comprende oltre 2500 specie distribuite su 58 generi.
Molte specie sono endemiche, altre frammentate in gruppi non sempre bene circoscritti (in tutto il mondo sono stati determinati oltre
25 gruppi di ranuncoli).
Gli utilizzi principali delle piante di questo genere sono:
come pianta ornamentale per decorare giardini o in vaso sui terrazzi; industrialmente viene coltivato per la produzione del fiore reciso; come pianta foraggera, ma viene utilizzata solo dopo l'essiccamento; in effetti i ranuncoli spesso tendono a prevalere nei campi come piante infestanti in quanto rifiutate dagli animali; nella medicina popolare alcune specie vengono utilizzate come piante medicinali.
Queste piante contengono l'anemonina; una sostanza particolarmente tossica per animali e uomini. Infatti gli erbivori brucano le foglie di queste piante con molta difficoltà e solamente dopo una buona essiccazione (erba affienata) che fa evaporare le sostanze più pericolose. Anche le api evitano di bottinare il nettare dei “ranuncoli”. Sulla pelle umana queste piante possono creare delle vesciche (dermatite); mentre sulla bocca possono provocare intenso dolore e bruciore alle mucose. In particolare la specie R. ficaria contiene acido ficarico, saponine e tannini con proprietà molto pronunciate e responsabili di seri inconvenienti. Il suo uso pratico in erboristeria è sconsigliato.
In particolare (sempre secondo la medicina popolare) per queste piante si danno le seguenti indicazioni:
le foglie di R. acris, R. bulbosus (Ranuncolo bulboso o Ranuncolo selvatico) e R. repens (Ranuncolo dei fossi), pestate e ridotte in poltiglia si applicano per uso esterno come rubefacenti (richiama il sangue in superficie, alleggerendo la pressione interna), vescicatorie e revulsive (decongestionamento di un organo interno attraverso delle applicazioni sulla pelle) o per la sciatica. Analogamente una pomata o della polvere di bulbi secchi e pestati di R. bulbosus, per uso topico, ha proprietà antisettiche e revulsive, per le nevralgie e per alcune dermatosi; i tuberi radicali di R. ficaria, preferibilmente freschi raccolti in febbraio-marzo, hanno proprietà astringenti toniche e curative delle emorroidi; mentre per uso esterno i bulbilli freschi di R. ficaria, ridotti in poltiglia sono vescicatori, e curativi delle ragadi.
Il Ranuncolo,nel linguaggio dei fiori, indica languida bellezza, e fascino malinconico