Il nome deriva dal
greco; probabilmente fu assegnato da Dioscoride, il più famoso medico
dell’antichità, vissutonel primo secolo dopo Cristo.
Appartiene alla famiglia delle Malvaceae; l'Ibisco per la bellezza
del suo fiore sorretto da degli steli molto esili e per la sua breve
durata è stato da sempre considerato il simbolo fugace della bellezza.
Nel linguaggio ottocentesco donare un fiore di Ibisco alla persona amata
significava dire "tu sei bella".
In particolare se si donava un ibisco a fiore bianco doppio le si diceva
"tu sei leale" mentre se si donava un Ibisco rosso sangue voleva dire
"mi hai ferito nel più profondo del cuore.
Lo splendido fiore di ibisco nativo dell’Asia e delle isole del
Pacifico, introdotto in Europa nel ‘700
e negli Usa un secolo dopo, è ormai reperibile in quasi tutto il globo
con denominazioni e significati diversi a seconda dell’area geografica.
L'ibisco – ‘Fiore di un'ora’, ‘Acetosa di Guinea’, ‘Rosa della Cina’,
‘Zinger rosso’, ‘Rosa malva’, ecc. – è ovunque considerato testimonianza
di una ‘bella estate’, altrimenti non fiorirebbe. Di conseguenza, il
dono di fiori di ibisco augura di trascorrere piacevolmente i mesi
estivi. In Europa, deriva dall'era vittoriana (1837-1901)
l’attuale significato di ‘bellezza delicata’ attribuito a questo fiore
per la sua durata soltanto dal mattino e al tardo pomeriggio. Nel Nord
America, è simbolico di avvenenza, fecondità, devozione della ‘sposa
perfetta’. Nella lingua giapponese, ‘hanakotoba’ significa ‘dolce’: il
fiore di ibisco dà il benarrivato amichevole a qualunque visitatore.
Comunemente diffuso nelle isole del Pacifico, il fiore di ibisco è il
simbolo dello Stato delle Hawaii dal
1923.
E’ tradizione donarlo in ghirlande a collana alle autorità statali e ai
turisti in segno di benvenuto ospitale e, secondo un’antica credenza
popolare, incita a cogliere le opportunità. Le donne hawaiane portano
questo fiore tipico tra i capelli dietro l’orecchio sinistro, per
mostrare il loro status di single, o dietro al destro, se impegnate,
oppure dietro a entrambe le orecchie, quando vorrebbero un nuovo amore
pur essendo già accompagnate. In Cina, l’alberello di ibisco (‘Hibiscus
rosa-sinensis’) incarna la ricchezza e la fama, mentre il fiore delicato
rappresenta la ragazza non sposata. In Corea del Sud, dove il fiore di
ibisco (‘Hibiscus syriacus’, ‘Mugunghwa’) è l’emblema nazionale,
identifica l’immortalità, nonostante la sua delicatezza, l’amore
perpetuo nei matrimoni e l’invincibilità militare in guerra. Nel culto
indù, è offerto alla dea Kali e a Ganesha. Introdotto sulla penisola
malese nel XII
secolo, l'ibisco cinese (‘Bunga Raya’, ‘fiore della festa’) è il simbolo
della nazione (dal
1960),
coniato e stampato su monete e banconote che, con i petali rossi,
rappresenta la vita, il coraggio e la rapida crescita del Paese.
L'Hibiscus, splendida pianta presente in moltissimi giardini per
rallegrare con i suoi incredibili fiori le nostre case. Esistono circa
300
specie di Hibiscus
numerose specie per lo più ornamentali ma alcune anche di interesse
economico. E' un arbusto sempreverde e nelle sue zone di origine, le
aree tropicali dell'Asia e le isole del Pacifico, può raggiungere
dimensioni notevoli mentre nelle zone con clima mite, non raggiunge
dimensioni rilevanti. Vien coltivata con successo sia in appartamento
che all'aperto, chiaramente in quest'ultimo caso purché le condizioni
climatiche lo consentono. Infatti, proprio per la loro origine, non
sopportano i freddi invernali per cui crescono bene all'aperto solo
nelle zone caratterizzate da clima mite e in posizione soleggiata.
Se le vostre condizioni climatiche non permettono di tenere la pianta
all'aperto tutto l'anno ma solo nei periodi primaverili ed estivi
ricordatevi che l'Ibisco va abituato molto gradatamente all'aria aperta.
All'inizio andrà sistemata in posizione ombreggiata e protetta per
diversi giorni. Successivamente per circa
10
gg si posiziona al
sole diretto solo la mattina, riportandola all'ombra nelle ore di punta.
Dopo di che potete lasciarla tranquillamente al sole, senza concimarla
per circa un mese in modo da darle in tempo di abituarsi al cambio di
sistemazione. Non vi preoccupate se all'inizio vedrete che alcune foglie
ingialliscono e muoiono, è normale.
L'Hibiscus può crescere anche all'interno delle nostre case. In questo
caso va collocato in una posizione molto luminosa, comunque al riparo
dalle correnti d'aria. In estate è bene arieggiare il locale in cui è
allocato per evitare che la temperatura superi i
25°C.
Tutte le specie hanno in comune la caratteristica dei fiori, che
compaiono all'ascella delle foglie o all'apice dei rami, sono
imbutiformi. Possono essere semplici, doppi, o plurimi. Il calice è
costituito da cinque sepali e la corolla è formata da
5
petali nei fiori semplici. Dal centro del fiore fuoriesce la colonna
staminale sulla quale sono disposti gli stami ed in genere è più lunga
della corolla. La colonna staminale porta sul suo prolungamento cinque
pistilli. I fiori non sono profumati ad eccezione di poche specie (Hibiscus
arnottianus e Hibiscus waimae, lievemente profumate).
Ricordiamo che gli Hibiscus annuali, muoiono dopo la fioritura.
Con l'Hibiscus sabdariffa tipico dell'Africa orientale ma coltivato
anche in America ed in India, si ottiene una famosa bevanda, il karkadè
(parola di origine eritrea) che si ottiene dai calici del fiore, dal
sapore acidulo per la presenza di acido citrico e tartarico che si beve
come rinfrescante. Il Karkadè era diventato molto in voga nel periodo
fascista in quanto vietato dal regime (il governo raccomandava di usare
solo prodotti nazionali). Negli ultimi anni questa gradevole bevanda è
ritornata di moda preferendola al tè in quanto meno eccitante.
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