Ciclamini

 

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Cyclamen L.

Il Ciclamino è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Primulaceae (o Myrsinaceae secondo la classificazione APG). Il nome deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio e, proprio per questo, alcuni studiosi, associando la forma del fiore e il termine etimologico all’utero femminile, ritenevano che la pianta fosse capace di facilitare il concepimento.
Questo genere di piante erano conosciute fin dall'antichità. Plinio nei suoi scritti lo indica con diversi nomi volgari: “Rapo”, “Tubero” e “Umbilico della terra”. I greci prima ancora lo chiamarono Icthoyethoron (veniva usato come ingrediente per ammazzare i pesci). In tempi moderni è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (
1565 – 1798) a introdurre per primo il termine Cyclamen, introduzione avallata successivamente dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné nel 1735.
Conta circa venti specie di erbacee perenni, che sviluppano larghi tuberi tondeggianti, originarie dell'area mediterranea; sono diffuse in gran parte del globo terrestre come piante da appartamento e da giardino, ideali per le aiole ombreggiate. I tuberi si interrano ad una profondità pari al loro raggio. Le foglie sono tondeggianti, leggermente carnose, portate da un lungo picciolo; sono di colore verde scuro, spesso segnate da una vistosa zonatura di colore verde-argenteo. I fiori appaiono in gruppo, al centro delle foglie, da cui si elevano di alcuni centimetri; sono di colore vario, nelle tonalità del rosa e del rosso, con varietà anche a due colori. Hanno petali rivolti verso l'alto, che donano ai fiori di ciclamino una forma particolare ed inconfondibile. La fioritura dei ciclamini dura alcune settimane, da settembre fino alla primavera.
Le specie del genere Cyclamen sono localizzate nelle zone attorno al bacino del Mediterraneo: varie regioni dell'Europa soprattutto meridionale, l'Asia occidentale e l'Africa boreale. La maggior concentrazione di specie si trova in Asia minore.
L'habitat per le specie italiane dipende dalle zone in cui vivono: per le specie alpine sono i boschi ombrosi (misti a faggete), cespuglieti, luoghi erbosi su terreni leggeri, ma anche carpineti, querceti e betuleti; per le specie più a sud sono i boschi di leccete e caducifogli (come i castagneti).

Ciclamini da esterno

I ciclamini rustici crescono bene all'aperto in posizione ombreggiata, o semiombreggiata. Presentano generalmente foglie più piccole di quelli d'appartamento. I tuberi si piantano in tarda primavera o a fine estate, ad una profondità di 3 o 4 centimetri in terreni ricchi di sostanza organica, cui devono aggiungersi foglie di faggio e sabbia, capace di trattenere umidità, ma allo stesso tempo permeabile agli eccessi di acqua. Annaffiamo periodicamente il terreno, ma solo quando è asciutto. Dopo la fioritura, con l'arrivo della primavera, il fogliame appassisce e le piante entrano in riposo vegetativo; evitiamo di annaffiarle in questo periodo dell'anno. Se lo desideriamo quando i tuberi sono dormienti possiamo dissotterrarli per spostarli.

Ciclamini da interno

I ciclamini semirustici invece nelle zone a clima freddo devono essere coltivati durante il periodo invernale in appartamento.
In estate le annaffiature devono essere abbondanti. Durante il periodo invernale la temperatura ottimale è di
18-20°C e non deve scendere al di sotto dei 15°C. Annaffiamo con regolarità, ma solo quando il terreno è ben asciutto, ed evitando di lasciare acqua nel sottovaso o di bagnare eccessivamente il fogliame.
I ciclamini da interno soffrono molto le fonti di calore e l'aria troppo asciutta, per questo motivo è bene posizionarli lontano da stufe, caloriferi, o altre fonti di calore, e spruzzare regolarmente le foglie. Durante la fioritura è preferibile evitare le vaporizzazioni, poiché l'acqua tende a macchiarene i petali; per aumentare l'umidità ambientale possiamo anche porre i contenitori in sottovasi o ciotole riempiti di argilla espansa, immersa nell'acqua: in questo modo l'acqua evaporando aumenterà l'umidità ambientale, senza entrare in contatto con le radici delle piante.
Nel terzo secolo Teofrasto scriveva che il ciclamino veniva usato per eccitare l’amore e la sensualità.
In passato si pensava che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi dei serpenti più velenosi; di qui l’attribuzione al fiore di poteri magici, la capacità di allontanare il maleficio e di influire sulle vicende amorose. L’essenza del ciclamino è ritenuta portafortuna. Nel linguaggio dei fiori vuol dire diffidenza, proprio perché nonostante la sua bellezza e i suoi presunti poteri magici, le sue radici contengono una, seppur minima,
quantità di veleno spiega perché sia anche, all’occasione, il fiore della diffidenza