Calendula
officinalis L.
La calendula
(Calendula officinalis della famiglia delle Compositae) , o
“Fiorrancio”, originaria dell’Egitto, cresce in Italia dalla zona
mediterranea a quella submontana nei luoghi erbosi, nei prati e nei
campi.
La calendula era nota già nota per le sue proprietà terapeutiche;
utilizzata dai medici del medioevo fu poi trascurata per molto tempo e
solo la medicina moderna l’ha riportata alla sua giusta posizione
d’importanza. Se i fiori al mattino rimangono chiusi probabilmente
pioverà.
E’ una pianta erbacea annuale. Cresce perennemente, senza interruzioni
legate alle stagioni, e viene coltivata in America, soprattutto nel
Nord, in Europa, e in tutt’Italia, cresce spontanea, nei campi,
nei prati e, coltivata nei giardini. Il suo nome deriva dal latino
‘calendae’, ossia ‘primo giorno del mese’, in quanto la fioritura
coincide sempre con quel periodo, con l’apertura del nuovo mese. I fiori
sono di un bel giallo tendente in alcuni casi all’arancione e possono
essere usati anche a scopo ornamentale, nonostante tale utilizzo non sia
molto diffuso in Europa. Il fusto ramificato, può talvolta raggiungere
l’altezza di
70cm. Le foglie sono inserite alterne al fusto, sono
allungate con il margine dentato e ghiandoloso. I fiori sono raccolti in
capolini; quelli esterni hanno una lunga ligula di colore arancione,
mentre quelli interni sono tubolari, di colore giallo intenso. Il frutto
è un achenio.
Ne esistono numerose varietà, a fiori gialli o arancione vivo, semplici
o doppi.
La calendula è molto apprezzata per le sue proprieta’ lenitive,emolienti,cicatrizzanti
e disarrossanti. E’ per questa ragione che viene consigliata per dare
sollievo alla pelle in caso di arrossamenti, punture di insetto,
scottature, eritemi solari, geloni. Per ottenerne una migliore efficacia
si utilizza l’estratto fresco.
Viene anche usata in caso di infezioni batteriche di vario tipo, per cui
disturbi da raffreddamento, influenza, disturbi gastrici, nausea e
infiammazioni a carico dell’apparato genitale. |