Arctium Lappa
La Bardana (Arctium
lappa) è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle
Composite Tubulifere. Conosciuta anche come grande bardana (A. majius) o
bardana maggiore (Lappa major) è diffusa un po' in tutta la Penisola,
isole comprese; spontanea in Europa, Asia Settentrionale e Nordamerica,
cresce in tutta Italia dal mare alla regione montana fino a
1700
m; si trova nelle zone ruderali, vicino alle case, in tutte le zone
soleggiate. La bardana predilige i terreni di pianura, freschi, di medio
impasto e con buona dotazione di sostanza organica. La moltiplicazione
si fa per seme; il seme è seminato in semenzaio, sotto serra fredda, in
febbraio-marzo. Le piantine trapiantate nella primavera. Ai fini della
produzione, sia in termini quantitativi che qualitativi, è
indispensabile provvedere con abbondanti irrigazioni estive. Si trova
nei prati incolti e nei boschi. Il fusto è eretto, pubescente e
ramificato .È una pianta biennale con radice molto sviluppata
Le foglie sono a forma di cuore di colore verde nella parte superiore e
di un colore grigiastro in quella inferiore .Sono generalmente ruvide al
tatto.
I fiori sono di colore rosso porporino e sono riuniti in capolini
globosi. Fiorisce da Luglio a Settembre. Il frutto è un achenio di
colore che va dal bruno al nerastro.
Le radici si raccolgono in autunno solo dopo il primo anno di età della
pianta. Le foglie si raccolgono d a maggio a luglio prima della
fioritura.
Il nome del genere, probabilmente derivato dal greco árcteion(orso), si
trova già in Dioscuride e probabilmente fa riferimento alla villosità e
all'aspetto ispido della pianta,dal celtico lapp (mano), cioè che prende
come una mano(infatti il fiore, come una mano si attacca a qualunque
cosa gli passi vicino) e dal verbo greco lambano e dal latino labein,
che significa “io prendo” con chiaro riferimento al fatto che si attacca
con le sue parti terminali a tutto ciò con cui viene a contatto, dai
vestiti ai peli degli animali. Major, Majus, comparativi di magnus(grande).
Nel XIV
secolo, in Europa, le foglie di Bardana venivano polverizzate nel vino e
usate come trattamento per la lebbra. I medici eclettici americani del
XIX
secolo la consideravano un eccellente diuretico, e la prescrivevano per
infezioni dell'apparato urinario, disturbi renali e minzione dolorosa,
oltre che per infezioni cutanee e artrite. Una notizia curiosa sulla
Bardana riguarda i suoi capolini ricurvi, la cui particolare forma
uncinata favorisce la diffusione dei semi della pianta attraverso gli
animali di passaggio (dispersione zoocora). Tali capolini, attaccandosi
ai vestiti, sembra abbiano ispirato l'inventore del sistema di chiusura
apri e chiudi denominato"Vélcro".
Le proprietà curative di questa pianta sono note da diversi secoli: la
storia riporta che, grazie agli estratti di bardana, il medico italiano
Pena riuscì a guarire una fastidiosa malattia della pelle che aveva
colpito il re Enrico
III di
Spagna.Tra i principi attivi,la Bardana contiene: acido caffeico, acido
clorogenico, vitamine del complesso B, mucillagini, lappatina, sostanza
amara, tracce di olio essenziale, sostanze antibiotiche, composti
polinsaturi, polieni e polienine, acido arctico, arctinoni, lappafeni,
polifenoli, acido y-guanidino-nbutirrico che ha una azione
ipoglicemizzante, inulina, tannini, resine.
In campo erboristico si utilizza soprattutto la radice che, raccolta
prima della fioritura, viene tagliata trasversalmente e
longitudinalmente prima di procedere con la sua essiccazione.
La radice di Bardana è ricca di inulina (un interessante prebiotico),
pollini, polieni, steroli ed altre sostanze che le conferiscono attività
batteriostatiche e fungistatiche degne di nota.
Della bardana non si utilizza soltanto la radice ma anche le foglie che
vanno raccolte il primo anno e utilizzate fresche. Anch'esse ricche di
inulina, contengono un principio amaro chiamato arctiopicrina,
probabilmente responsabile delle sua proprietà fitoterapiche. L'uso
esterno di queste foglie è indicato in caso di affezioni cutanee come
foruncoli, acne, herpes, ustioni, dermatosi seborroiche ecc.).
Schiacciando la radice di bardana ed impastandola con un po' d'acqua si
ottiene una crema da applicare direttamente sulla pelle, indicata per
curare affezioni cutanee di vario genere. Se si fanno macerare per una
notte le foglie con acqua ed un po' di aceto si ottiene invece un ottimo
rimedio contro i reumatismi.
Il decotto di bardana è consigliato ai sofferenti di gotta e di litiasi.
Se preparato in poca acqua addizionando un cucchiaino di radice di
ortica e qualche goccia di olio di mandorla, è un'ottima lozione
rinforzante per i capelli. Le radici, si usano anche per favorire la
crescita dei capelli, tesi profondamente sostenuta dall’abate Kneipp,
convinto pienamente sul fatto che i bulbi dei capelli potessero essere
rivitalizzati da una cura esercitata dalle tre alle cinque volte la
settimana, a base di decotto di radice di bardana, che dunque ha
proprietà antiseborroiche. La bardana, grazie alle sue proprietà
diuretiche e sudorifere, è considerata un ottimo depurativo della pelle
e del fegato. La medicina popolare attribuisce a questa pianta anche
proprietà lassative, antireumatiche ed epatoprotettive.
La Bardana non ha particolari controindicazioni; chi soffre di diabete,
prima di utilizzarla ad alte dosi, dovrebbe comunicarlo al medico poiché
l'utilizzo simultaneo di ipoglicemizzanti di sintesi e bardana potrebbe
causare abbassamenti eccessivi della glicemia. Da evitare, infine, l'uso
in maternità.
Per utilizzi alimentari si usano le foglie, le radici e i semi.
L’Oriente (fino in Giappone dove è divenuto un ortaggio popolare col
nome di gobo) ha un ricca tradizione di ricette alimentari con questa
pianta. Possono essere mangiati anche i gambi crudi in insalata (ma
prima vanno privati della corteccia esterna e comunque devono essere
prelevati da una pianta giovane).
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