Assenzio

 

Torna a Benessere in Fiori e Piante     Fiori

 

Artemisia absintium

Pianta erbacea perenne, originaria dell’Europa centrale e meridionale; dai rizomi carnosi si dipartono fusti eretti, semilegnose, alti fino a 80-100 cm; leggermente ramificati nella parte bassa, quasi per niente nella parte alta. Si tratta di una pianta perenne decidua, che quindi perde completamente la parte aerea durante l’inverno; si coltiva in tuta Italia, non teme il freddo. Predilige posizioni molto soleggiate, evitare l’ombra o i luoghi eccessivamente umidi.
Le foglie sono di colore verde, reso grigiastro dalla presenza di una sottile peluria bianca; hanno forma pennata, ma tendono a divenire meno pennate salendo dal basso verso l’alto, emanano un forte profumo molto aromatico ed hanno un sapore molto amaro; le foglie apicali sono sottili, lineari, di dimensioni minori rispetto alle altre. Durante la stagione estiva produce piccoli capolini dorati,riuniti in lunghe pannocchie. Le proprietà medicamentose dell’assenzio vengono sfruttate sin dall’antichità, l’utilizzo di tale erba viene citato anche nella Bibbia. Si utilizza la tintura madre o le foglie essiccate, dai poteri tonici, digestivi e antinfiammatori. Questa pianta viene utilizzata anche per produrre un forte liquore aromatico, molto amaro, che si consuma diluito o zuccherato. L'assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica all'aroma di anice derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore dal quale prende il nome. È classificato come distillato. I liquori invece sono, generalmente, una soluzione alcolica zuccherina a base di componenti vegetali. Essendo generalmente di colore verde (naturalmente o mediante l'uso di coloranti), l'assenzio si è affermato anche con l'epiteto Fée Verte (Fata Verde). Viene generalmente bevuto aggiungendo dell'acqua ghiacciata e/o dello zucchero. Questo tipo di preparazione rende il distillato più torbido per consistenza e più leggero per gradazione alcolica, cosa che consente di degustarne meglio il sapore. Per questo motivo tale era il modo più comune di gustarlo nell'
800, secolo di massima diffusione dell'assenzio. L'assenzio è noto specialmente a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del Decadentismo per la popolarità che ebbe in Francia alla fine di quel secolo e all'inizio del successivo, fino alla sua proibizione nel 1915. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la Pernod Fils. L'assenzio appare incolore o di tutte le sfumature della clorofilla, dal giallo tenue al verde smeraldo e ha un sapore complesso dovuto agli aromi delle varie erbe con il quale viene prodotto. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene semi di anice verde (l'anice stellato, frequente invece nei suoi surrogati, raramente era utilizzato e solo in modeste quantità), semi di finocchio, issopo, melissa, artemisia pontica e diversi altri ingredienti che cambiavano da distilleria a distilleria quali angelica, menta, genepì, camomilla, coriandolo. Sembrerebbe una tesi priva di fondamento, sorta con l'intenzione di attribuire all'assenzio ottocentesco proprietà proprie delle droghe, quella secondo cui l'assenzio venisse in alcuni casi adulterato con oppio: non esiste infatti alcun documento storico che lo confermi e nessuna ricetta storica che ne parli. L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora opportuno, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa. Varietà meno pregiate di questa bevanda sono fatte per mezzo di essenze o olii mischiati a freddo nell'alcool. Il contenuto alcolico è estremamente elevato per permettere alla clorofilla di restare stabile il più a lungo possibile (tra il 45% ed il 75%). Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio: ordinario, semi-eccellente, eccellente, e superiore o svizzero, l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior assenzio contiene dal 65% al 75% di alcool. Nel diciannovesimo secolo l'assenzio, come molti cibi e bevande del tempo, era occasionalmente contraffatto da affaristi, zinco, con rame indaco, o altre sostanze coloranti per conferirgli il colore verde; questo non fu ovviamente mai fatto dalle migliori distillerie. La diceria che l'assenzio venisse spesso bevuto con gocce di laudano nasce per di più da esaltazioni dei media di rari casi storicamente documentati. Il laudano era assai poco diffuso e solo tra chi se lo poteva veramente permettere, e questi erano soliti utilizzarlo ovunque capitasse (il più delle volte nel vino): è possibile che costoro lo mettessero anche nell'assenzio, poiché l'assenzio era molto bevuto; quest'usanza è perciò da attribuire solo a pochi ricchi oppiomani. La notevole popolarità che l'assenzio ebbe durante il XIX secolo (grazie anche a prezzi relativamente contenuti e accessibili a tutti i ceti) e veniva utilizzato in grande quantità dagli artisti europei ed Americani ; l’utilizzo venne sospeso a causa degli effetti allucinogeni riscontrabili dai grandi consumatori di assenzio. Ciò portò i produttori di vini, cognac e whiskey a iniziare una vera e propria guerra contro l'assenzio, guerra che fu prontamente accolta dai governi per poter porre fine al diffuso alcolismo, piaga del XIX secolo francese. il liquore prodotto ai giorni nostri contiene in quantità decisamente minori l’alcaloide che un tempo causava assuefazione ed allucinazioni.