Anice

 

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Pimpinella anisum

Appartiene alla famiglia, Umbrellifere, Apiacee
L' anice è una pianta aromatica, appartenete alla famiglia della Ombrellifere, originaria de Medioriente; è la varietà di anice più nota in occidente. Esistono altre due specie che rispondono al nome comune di anice: l'anice stellato e l'anice pepato. L'anice si è talmente diffuso nella nostra Penisola da potersi considerare una pianta spontanea Pianta dal fusto rotondeggiante e cavo all'interno; può raggiungere il metro d'altezza.
Le foglie non sono molto numerose e appaiono differenti per forma a seconda della posizione che occupano lungo i fusti: quelle situate presso la base del cespo, di forma ovata rotondeggiante, dentate, lobate sono dotate di un picciolo lungo, che forma una piccola guaina verso la base; quelle superiori finemente incise e piumose hanno il picciolo più breve. I fiori dell'anice sono piccoli, biancastri, e disposti in infiorescenze a forma di ombrella. La fioritura avviene in piena estate. Il frutto è un achenio, la parte dell'anice usata come aromatizzante una sfera liscia giallastra-verde, che contiene una sostanza oleosa, l'anetolo.
Si riproduce per semina, verso aprile o maggio; poiché‚ i semi sono piccoli la copertura con terra deve essere leggera e il terreno di semina deve essere stato finemente lavorato. Per germogliare impiegano circa un mese, dopo di che la piantina d'anice cresce rapidamente. Se la semina é stata eseguita troppo fitta si dovrà procedere al diradamento sfoltendo le piantine quando raggiungono circa i dieci centimetri d'altezza; conviene cercare di evitare i trapianti perché non vengono ben tollerati. Contenere lo sviluppo delle infestanti mediante sarchiature e irrigare se necessario. Predilige i luoghi soleggiati e riparati dai venti.
Raccogliere le ombrelle mature in agosto-settembre nelle prime ore del mattino quando la rugiada impedisce ai frutti di cadere. Farli essiccare in luogo fresco ed arieggiato e, ad essiccazione avvenuta, batterli delicatamente e raccogliere gli acheni.
L'anice ha un sapore dolciastro, simile all'aroma del finocchio, ma con un retrogusto più vivo, vicino al gusto della menta.
L'anice è una delle spezie più antiche, utilizzata nelle cucine di tutto il mondo. I Greci, gli Egizi ed i Romani usavano l'anice per aromatizzare carni bianche, carni di maiale, biscotti e verdure, ed era usata, nei secoli scorsi, anche come medicinale.
Presso i monasteri invece l'anice era molto sfruttata per la produzione di liquori, sebbene le ricette provenissero in realtà dall'Egitto e dalla Babilonia.
Plinio indicò il succo d'anice come un ottimo rimedio alle indigestioni e come anti-rughe.
All'anice erano attribuite proprietà sonnifere; gli Arabi lo utilizzavano invece contro i dolori reumatici e per stimolare la produzione di latte delle nutrici.
In Italia l'anice fu introdotta proprio dagli Arabi, che la portarono in Sicilia, dove venne a lungo sfruttata come bevanda dissetante, servita con ghiaccio.
In Francia la bevanda all'anice sopraggiunse invece durante la reggenza di Luigi
XVI e divenne subito una bibita di grande successo, alla moda. Fu in questo periodo che nacque associazione culturale degli “Anysettiers”, finalizzati alla diffusione dell'anice nelle cucine di tutto il mondo.
L'anice tornò poi di moda nel secolo scorso, soprattutto nel mondo bohèmien: iniziarono ad essere prodotti superalcolici di assenzio ed anice così forti (
78°) da essere considerate una droga: infatti le autorità ne proibirono il consumo.
L'anice si può trovare facilmente anche allo stato selvatico: i semi d'anice si raccolgono verso la fine dell'estate, quando diventano bruni.
I semi dell'anice si conservano meglio e più a lungo se vengono tenuti in un barattolo chiuso ermeticamente e al buio.
Il Paese dove in assoluto è più è diffusa l'anice, è la Francia. Pietanze a base di anice sono preparate soprattutto a Marsiglia e a Bordeaux.
I semi di anice si possono usare, triti o interi, per aromatizzare dolci, frutta cotta (mele, prugne, pere, castagne) e fichi secchi.
Nelle pietanze salate l'anice può invece essere aggiunto a minestre e zuppe (specialmente se a base di latte) per ravvivarne il sapore.
Nei secondi piatti, invece, i semi di anice vengono aggiunti a carni di pollo, coniglio, maiale; in Nord Europa l'anice è molto usato anche per insaporire verdure e formaggi.
Numerosi sono anche i liquori prodotti con l'anice: in Francia si producono il Pernod, il Pastis e l'Anisette. In Italia invece con l'anice viene prodotta la sambuca e il Tutone. L'Arrak e l'ouzo, invece, sono liquori d'anice tipici della Grecia. Questi liquori vengono a loro volta usati per insaporire pietanze a base di pesce, di lumache e di castagne.
Nei secoli scorsi i semi di anice erano confezionati in sacchettini usati poi per profumare gli armadi e le persone.