Agrifoglio

 

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Ilex aquifolium

L'Agrifoglio (Ilex aquifolium L.), detto anche Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae.
Albero o arbusto dioico alto fino a 10 m, ha chioma piramidale, corteccia liscia grigia e rami verdastri, spontaneo in Italia, dal fogliame verde scuro lucente, decorativo, con varietà variegate di bianco, crema o giallo, e frutti che offrono un decorativo contrasto con il colore delle foglie, che sono alterne o sparse, ovali o ellittiche, coriacee, persistenti, a margine spinoso nei rami più bassi delle giovani piante, intero nelle piante adulte, fiori piccoli riuniti in fascetti ascellari, con 4 petali di colore bianco o rosato, unisessuali, quelli maschili hanno 4 stami quelli femminili un pistillo con ovario supero sormontato da 4 stimmi quasi sessili, durante l'inverno portano drupe globose di colore rosso vivo lucente a maturazione, contenenti 2-4 semi.Il suo frutto è una drupa carnosa di colore rosso marcato.È appetito dagli uccelli come il sorbo degli uccellatori. Il legno è usato per lavori delicati e fini di artigianato. Preferisce un'esposizione al sole. Il terreno adatto per la sua coltivazione necessita di un buon drenaggio; deve essere argilloso, non calcareo. È sensibile al gelo e alla siccità.
Oggi, questa pianta è annoverata fra quelle delle specie protette. È utilizzato come arbusto ornamentale nelle composizioni natalizie. Attorno a questa pianta sempreverde sono nate molte favole e leggende, specialmente nei paesi nordici. La più rinomata è la seguente.
L'agrifoglio è una pianta magica fin da prima dell'avvento del Natale cristiano, si dice che proteggesse dai demoni e portasse fortuna. I suoi primi utilizzi risalgono all'Irlanda dove anche le famiglie più povere potevano permettersi di utilizzarlo per decorare le proprie abitazioni. Nel tempo i cristiani iniziarono ad utilizzare anch'essi questa pianta durante il periodo natalizio. La struttura della foglia infatti ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue. Inoltre i boccioli bianchi sono immagine della purezza della Madonna .
I Druidi lo usavano per cacciare gli spiriti maligni; Plinio il Vecchio, nel primo secolo A.C., consigliava di piantarlo vicino alla porta di casa, per proteggerla dalla perfidia dei malvagi. In molti paesi del Nord, nel Medioevo, si pensava che questa pianta fosse dotata di un potere
superiore a quello degli aggressori e la capacità di proteggere dalle intemperie nelle lunghe notti buie in inverno. E’ usato per addobbare la casa durante il periodo natalizio, fa spesso parte di “scacciaguai”. Esiste anche una particolare varietà di agrifoglio e cioè quello sudamericano, Matè, che ha foglie poco spinose dalle quali, una volta essiccate e tostate, si ricava un ottimo infuso eccitante.
Si racconta: C'era una volta un bambino che abitava in una casetta sperduta nel bosco. Tutti i giorni andava in cerca di legna per riscaldare il fuoco al focolare. Un giorno si inciampò in una pianticina con le foglie irte di aghi. Cadde a terra e si punse in diverse parti della mano. Il sangue gli usciva copiosamente. Invocò il dio del bosco perché lo soccorresse in questa grande caduta. Ripetè più volte la sua preghiera al dio protettore, ma invano. Gli apparve invece un elfo che subito lo medicò, lo fasciò accuratamente e lo accompagnò alla sua casetta. Passò qualche giorno, il bambino tornò sul luogo dove era caduto. Con gran sorpresa, vide che sull'albero spinoso erano cresciute delle bacche rosse. Si fermò a pensare. All'improvviso gli si parò davanti il re del bosco che gli rivolse le seguenti parole:" Tu hai avuto fiducia in me, mi hai invocato; io non t'ho abbandonato, ho mandato un elfo che ti curasse. Per premiarti di questa grande fiducia in me, ho trasformato le gocce del tuo sangue in bacche rosseggianti. Questa pianta tu la potrai usare per guarirti dai tuoi malanni, ma per gli altri sarà molto dannosa."
Ancora oggi in quel bosco tutti vanno a ricordare quell'avvenimento.

L’agrifoglio ha conservato il significato di eternità, aggressività, abbondanza, fecondità e forza.